Bagnadore Franciacorta DOCG Riserva 2014

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 62% Chardonnay, 38% Pinot Nero
Gradazione : 12,00%
Anno : 2014
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 8-10 gradi
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Regione: Lombardia

Formato: 0,75 LT

Anno: 2014

Gradazione: 12,00%

Temperatura Servizio: 8-10 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 25 anni

Vinificazione: Affinamento in bottiglia sui lieviti: 74 mesi.

Uvaggio: 62% Chardonnay, 38% Pinot Nero

Abbinamento: Pietanze delicate a base di pesce e carni bianche.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: Via San Carlo 14, 25050 · Provaglio d’Iseo (Bs)

Struttura e complessità caratterizzano Bagnadore Franciacorta DOCG Riserva, realizzato da Barone Pizzini con uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da un’unica vigna di circa trent’anni, il cui clima è mitigato da un bosco che le sorge accanto. Le uve sono coltivate e vinificate secondo le regole della agricoltura biologica, che l'azienda ha scelto di praticare sia per la salvaguardia dell'ambiente che per ottenere vini intimamente legati al territorio di origine. Bagnadore risponde a rigorosi criteri qualitativi e per questo viene prodotto solamente in annate speciali e in un limitato numero di bottiglie. Da riservare a piatti prelibati e occasioni speciali.

Fondata nel 1870, è una delle più antiche cantine della Franciacorta. La famiglia ha mantenuto la proprietà fino al 1993, quando il Barone Giulio Pizzini Piomarta ha affidato la cantina agli attuali proprietari, un gruppo di imprenditori appassionati, illuminati, innamorati del vino e del territorio di Franciacorta. I quali ben presto decidono di intraprendere la strada della agricoltura biologica, accomunati dalla granitica convinzione che un prodotto di qualità non può essere fatto senza rispetto per la natura, per la biodiversità, per i lavoratori della vigna, per il consumatore finale. Tale scelta porta Barone Pizzini ad essere la prima cantina a produrre Franciacorta da viticoltura biologica certificata. Un percorso innovativo e ambizioso, che ha come fine quello di ripristinare ciò che l’uomo in pochi decenni ha deturpato, e che nello stesso tempo è lo strumento per ottenere vini di qualità assoluta, intimamente legati al territorio di origine.