Brunello di Montalcino DOCG 2019
Premi: Raffaele Vecchione, winescritic.com: 97 punti; James Suckling: 95 punti; Vini d'Italia, Gambero Rosso: 3 Bicchieri.
Regione: Toscana
Formato: 0,75 LT
Anno: 2019
Gradazione: 14,50%
Temperatura Servizio: 16-18 gradi
Tempo Conservazione: Fino a 30
Vinificazione: La fermentazione avviene in vasche di acciaio, con breve macerazione a freddo sulle bucce seguita da una macerazione a temperatura più elevata. La fermentazione malolattica inizia in modo spontaneo e al termine il vino riposa per poter ottenere una separazione della massa dal naturale sedimento. Il vino matura in rovere per almeno 24 mesi e dopo l’imbottigliamento viene affinato nelle cantine a temperatura controllata per almeno 4 mesi.
Uvaggio: 100% Sangiovese
Abbinamento: Tagliere di salumi tipici toscani, pappardelle al ragù di cinghiale, brasato, selvaggina, formaggi stagionati.
Solfiti: Contiene solfiti
Sede cantina: Loc. Romitorio 279 - 53024 Montalcino (Siena)
Arte e bellezza, uomo e natura: nel Brunello di Montalcino docg di Castello Romitorio diversi elementi si fondono in un insieme di grande fascino e armonia. Che inizia dalle uve, provenienti dalle vigne vecchie e giovani poste nel versante nord-ovest del colle di Montalcino, che vengono allevate, vendemmiate, selezionate e vinificate con infinita cura e rispetto. Dopo un lento affinamento in legno e in bottiglia possiamo apprezzare il profondo colore rubino, le note floreali, speziate e minerali, l’eleganza della struttura e della trama tannica. L’etichetta riproduce un dipinto di Sandro Chia, noto artista membro del movimento della Transavanguardia italiana, e fondatore della cantina.
Quando nel 1984 fu acquistato dal noto artista Sandro Chia, Castello Romitorio si trovava in completo stato di abbandono. Posto in cima a una collina, nella parte settentrionale di Montalcino, ha conosciuto nei secoli le più disparate destinazioni, tra cui tempio, fortezza, monastero, castello, rifugio per animali. Sandro Chia ne fa un laboratorio d’arte e ripopola le colline piantando antichi cloni di Sangiovese. Il recupero e la rinascita continuano per due decenni; nel 2005 viene realizzata la nuova cantina; l’anno dopo il figlio Filippo entra in azienda. Oggi Castello Romitorio è una realtà affermata e premiata a livello internazionale; un luogo dove ricerca, tradizione e arte si intrecciano e danno vita a vini straordinari, dalle infinite ed elegantissime sfumature.