Champagne Dom Pèrignon P2 2004 Astucciato

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 52% Chardonnay, 48% Pinot Noir
Gradazione : 12,50%
Anno : 2004
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 8-10 gradi
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Regione: Champagne

Formato: 0,75 LT

Anno: 2004

Gradazione: 12,50%

Temperatura Servizio: 8-10 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 30 anni

Vinificazione: Le uve provengono esclusivamente da vigneti Grand Cru di proprietà, con selezione dei migliori grappoli già in vigna. La raccolta è eseguita a mano in piccole cassette; in pochissimo tempo i grappoli sono trasferiti in cantina e pressati; la fermentazione si svolge in acciaio inox a temperatura controllata per alcune settimane. Al vino base dell'annata è aggiunto il liquer de tirage per la presa di spuma, cui segue la rifermentazione in bottiglia e l'affinamento sui lieviti per quasi 15 anni. Si procede quindi al dégorgement e all'aggiunta di liquer d’expedition.

Uvaggio: 52% Chardonnay, 48% Pinot Noir

Abbinamento: Ostriche, aragosta, crudo di mare, carpaccio di pesce.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: 8 Rue de Bernon, 51200 Épernay, Francia

Devono passare quasi quindici anni di lenta trasformazione nelle cantine della maison affinchè Dom Pérignon Plénitude 2 raggiunga il suo sorprendente stato di compiutezza, maturità, pienezza. E come ogni grande vino, questo Champagne ha innanzi a sé una vita lunghissima, durante la quale potrà acquisire ed offrire ancor più potenza, ricchezza, freschezza e mineralità di quella che già ora è in grado di esprimere. Una gioia immensa e una degustazione indimenticabile dedicata agli irriducibili amanti dello Champagne Dom Pérignon.

Dom Pérignon è un mito, una leggenda che, come si usa dire, non ha bisogno di presentazioni. Citiamo solo tre nomi, tre personaggi che hanno rappresentato e rappresentano la storia della grande maison: il primo è Pierre Pérignon, classe 1638, il monaco benedettino francese che secondo la tradizione “inventò” lo Champagne, studiando, sperimentando e mettendo a punto il metodo della rifermentazione in bottiglia; il secondo è Robert-Jean De Vogüe, direttore di Moët et Chandon: a lui si deve la geniale intuizione di utilizzare alcune riserve del 1921 per creare una nuova cuvée, dedicata a Pierre Pérignon; il terzo è Richard Geoffroy, l’attuale chef de cave, ritenuto all’unanimità il miglior maestro di cantina vivente. Dom Pérignon ancora oggi appartiene a Moët et Chandon, che a sua volta fa parte di Louis Vuitton Moët Hennessy, il più grande gruppo industriale del lusso al mondo. La produzione riguarda esclusivamente Champagne millesimati, vinificati con le migliori uve selezionate in una singola annata, provenienti da vigneti prevalentemente a Grand Cru e solo da vendemmie con caratteristiche eccezionali, in mancanza delle quali si rinuncia alla creazione del vintage.