Garof Valtellina Superiore Grumello DOCG 2019
Regione: Lombardia
Formato: 0,75 LT
Anno: 2019
Gradazione: 14,50%
Temperatura Servizio: 16-18 gradi
Tempo Conservazione: Fino a 15 anni
Vinificazione: Accurata selezione dei soli acini integri; delicata pigo-diraspatura e fermentazione alcolica in acciaio inox con macerazione sulle bucce per 11 giorni a 25 gradi. Fermentazione malolattica in fusti di rovere, in cui la maturazione prosegue per circa 12 mesi, Affinamento in bottiglia per altri 8 mesi.
Uvaggio: 100% Nebbiolo
Abbinamento: Polenta e funghi, polenta e brasato, formaggi di montagna di media stagionatura.
Solfiti: Contiene solfiti
Sede cantina: Via Don Primo Lucchinetti, 63, 23020 Mese (SO)
Il termine garof in dialetto valtellinese indica i muretti a secco: strutture costruite dall’uomo fin dall’antichità con pietre locali senza alcun legante, ed oggi riconosciute dall’ UNESCO come opere di grande rilievo, utili non solo per delimitare proprietà e vigneti, ma anche per prevenire frane, valanghe, erosione del suolo. C’è molta storia e molta Valtellina in Garof, un rosso morbido ed equilibrato ottenuto da uve nebbiolo coltivate in piccoli vigneti terrazzati dell’area del Valtellina Superiore Grumello docg. Gustiamolo in abbinamento ad un menù di terra ricco e genuino.
Nel primo dopoguerra Mamete Prevostini coltivava ortaggi, produceva vino, lavorava salumi e formaggi tra le montagne della Valtellina, e li offriva ai passanti. In questa sorta di primordiale agriturismo Mamete conservava i suoi prodotti nel crotto: una grotta naturale tra le rocce, in cui temperatura e umidità sono costanti.L’amore per la montagna e per il lavoro è fluito, come la cosa più naturale del mondo, dal nonno al figlio, e poi al nipote, il quale dagli anni 90 si occupa della cantina con la stessa dedizione, curando i vigneti come giardini, impegnandosi a preservare l’ambiente per consegnarlo integro alle future generazioni. I vini provengono da otto ettari di vigneti di proprietà e da dodici coltivati da viticoltori che hanno la medesima visione. Vini che si fregiano di essere “complessi, non complicati”, capaci di raccontare a tutti la bellezza della montagna e l’autenticità della sua gente. L’antico crotto custodisce oggi le migliori annate, ed è luogo intimo della memoria, dove aleggiano i ricordi di famiglia più cari.