Moscadello di Montalcino DOC 2023

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 100% Moscadello
Gradazione : 6,50%
Anno : 2023
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 4-8 gradi
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Regione: Toscana

Formato: 0,75 LT

Anno: 2023

Gradazione: 6,50%

Temperatura Servizio: 4-8 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 7 anni

Vinificazione: Fermentazione spontanea termocondizionata in vasche di acciaio fino al residuo zuccherino di circa 90-100 g/L. Al termine della stabilizzazione viene filtrato ed imbottigliato nel mese di dicembre.

Uvaggio: 100% Moscadello

Abbinamento: Cantuccini alle mandorle, biscotti e pasticceria secca, frutta fresca e gelato

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina:  Podere Caprili, 268, 53024 Montalcino SI

Il Moscadello è il vino più antico prodotto a Montalcino, già decantato da Francesco Redi nell'opera “Bacco in Toscana” del 1685. Il Moscadello di Montalcino di Caprili è un vino da dessert molto gradevole, dal bouquet fresco e floreale, tipico delle uve moscato, e può maturare bene in bottiglia fino a cinque anni. Vi suggeriamo un abbinamento classico: con cantucci e dolcetti, e uno più originale: col gelato o una macedonia di frutta fresca.

L'azienda fu fondata da Alberto e Alfo Bartolommei nel 1965; la famiglia acquistò la proprietà dai signori Castelli-Martinozzi, proprietari della Tenuta Villa Santa Restituta. Dalla prima vigna piantata nel 1965, denominata “Vigneto Madre” si ricavano ancora oggi i cloni per le piante messe a dimora nei nuovi vigneti. Oggi l’azienda è guidata da Giacomo Bartolommei, enologo e nipote di Alfo; gli ettari vitati sono ventuno, di cui diciassette coltivati a Sangiovese Grosso per la produzione del Brunello di Montalcino D.O.C.G., Rosso di Montalcino D.O.C. e IGT Toscana Sangiovese. L’azienda vinifica esclusivamente le proprie uve, coltivate ad un' altitudine di circa 300 m sul livello del mare, dove il clima ventoso consente di apportare limitati interventi, unicamente a base di sostanze di contatto come rame e zolfo. La vinificazione segue i processi naturali, privilegia l’uso dei lieviti autoctoni, contenuti nelle uve stesse: ciò conferisce al vino una sua precisa identità, ben riconoscibile e tracciabile, mai omologata nel gusto e nei profumi, assecondando piuttosto la mutevolezza dell’andamento stagionale delle annate, ed esprimendo la particolarità del territorio. Per l’affinamento si utilizzano botti in rovere di Slavonia per cercare di mantenere il più possibile inalterato il gusto del Sangiovese grosso. Caprili è una realtà affermata e i suoi vini hanno ottenuto numerosi premi; il nostro enologo, che ha assaggiato praticamente tutti i Brunello, pone Caprili ai primissimi posti della sua personale e autorevole classifica.