Moscato d'Asti DOCG 2023

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 100% Moscato
Gradazione : 5,00%
Anno : 2023
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 8-10 gradi
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Regione: Piemonte

Formato: 0,75 LT

Anno: 2023

Gradazione: 5,00%

Temperatura Servizio: 8-10 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 6 anni

Vinificazione: Fermentazione a temperatura controllata, interrotta per mantenere il residuo zuccherino desiderato; filtrazione e messa in bottiglia.

Uvaggio: 100% Moscato

Abbinamento: Aperitivo con stuzzichini salati, a fine pasto con formaggi erborinati o con dessert della tradizione a base di amaretti o nocciole; biscotti e dolci lievitati.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: Strada Ronchi, 18 – 12050 Barbaresco (Cn)

Non solo a Natale e non solo con il dolce: la freschezza e la delicatezza del Moscato d’Asti merita di essere assaporata in ben più occasioni: un aperitivo, un brunch, una merenda, e ogni volta che vogliamo gustare e offrire un vino di estrema piacevolezza e di modesta gradazione alcolica. Il Moscato d’Asti Docg Albino Rocca nasce nelle vigne di alcuni Sorì” di San Rocco Seno d’Elvio (Alba): terreni scoscesi esposti a sud, difficili da lavorare se non a mano, e generosi nell’offrire uve di straordinaria qualità e intensità aromatica.

Anni 40 del 1900: Giacomo Rocca avvia l’attività vitivinicola in Barbaresco. Anni 60: Albino Rocca raccoglie l’eredità del padre e fonda l’azienda che anche oggi porta il suo nome. Dopo di lui il figlio Angelo che, con intelligenza e lungimiranza, attua principi moderni, che favoriscono l’evoluzione mantenendo intatta la ricerca della qualità. Intanto ai vigneti di Barbaresco se ne aggiungono altri in comune di Neive e San Rocco Seno d’Elvio; a lui si devono la riduzione dei trattamenti in vigna e l’abbandono diserbanti, mentre si perfeziona la tecnica di vinificazione e affinamento. Arriviamo ai giorni nostri, alla quarta generazione che, nel solco di chi l’ha preceduta, si dedica ad estrarre l’essenza più nobile dalla vigna, dalle uve, dal favoloso territorio di Barbaresco. La superficie vitata sfiora i 20 ettari, suddivisi tra Nebbiolo prima di tutto, poi Barbera, Dolcetto, Cortese, Moscato e Chardonnay.