Opera Alpi Retiche IGT Bianco 2021

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Disponibilità : In arrivo
Uvaggio : Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco e Incrocio Manzoni
Gradazione : 13,00%
Anno : 2021
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 10-12 gradi
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Regione: Lombardia

Formato: 0,75 LT

Anno: 2021

Gradazione: 13,00%

Temperatura Servizio: 10-12 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 10 anni

Vinificazione: Selezione dei grappoli, raccolti a mano in piccole cassette, pressatura delle uve intere, fermentazione in acciaio inox e maturazione di 5 mesi, in piccola parte in fusti di legno di rovere.

Uvaggio: Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco e Incrocio Manzoni

Abbinamento: Piatti a base di carne, pesce e con formaggi freschi o poco stagionati. Ottimo aperitivo.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: Via Don Primo Lucchinetti, 63, 23020 Mese (SO)

Il nome non è casuale: dal 2001 infatti ogni annata ospita in etichetta l’opera di un artista locale, e brinda al vernissage dei pittori che aderiscono a questa bella iniziativa. Le uve provengono dai vigneti dell’area della denominazione Igt Alpi Retiche della provincia di Sondrio, in comune di Postalesio. La fermentazione in acciaio e la parziale maturazione in legno donano a questo bianco piacevoli note fruttate e minerali, oltre ad una bella freschezza e sapidità al palato. Opera si addice a mille abbinamenti, a tavola e all’ora dell’aperitivo.

Nel primo dopoguerra Mamete Prevostini coltivava ortaggi, produceva vino, lavorava salumi e formaggi tra le montagne della Valtellina, e li offriva ai passanti. In questa sorta di primordiale agriturismo Mamete conservava i suoi prodotti nel crotto: una grotta naturale tra le rocce, in cui temperatura e umidità sono costanti.L’amore per la montagna e per il lavoro è fluito, come la cosa più naturale del mondo, dal nonno al figlio, e poi al nipote, il quale dagli anni 90 si occupa della cantina con la stessa dedizione, curando i vigneti come giardini, impegnandosi a preservare l’ambiente per consegnarlo integro alle future generazioni. I vini provengono da otto ettari di vigneti di proprietà e da dodici coltivati da viticoltori che hanno la medesima visione. Vini che si fregiano di essere “complessi, non complicati”, capaci di raccontare a tutti la bellezza della montagna e l’autenticità della sua gente. L’antico crotto custodisce oggi le migliori annate, ed è luogo intimo della memoria, dove aleggiano i ricordi di famiglia più cari.