Prosecco DOC Treviso Extra Dry
Sconto 14%
Premi: Primo premio al Concours Mondial de Bruxelles Mundus Vini "The Drink Business" Magazine - Prosecco contest 90 points Planetgrape SAN FRANCISCO 91 points; Premiato al Los Angeles International Wine Competition.
Regione: Veneto
Formato: 0,75 LT
Anno: s.a.
Gradazione: 11,00%
Temperatura Servizio: 6-8 gradi
Tempo Conservazione: Fino a 6 anni
Vinificazione: Pressatura molto soffice, tecnica di produzione Charmat Lungo, affinamento in bottiglia di trenta giorni prima della messa in vendita.
Uvaggio: 100% Glera
Abbinamento: Aperitivo e apericena, aragosta in bellavista, tagliolini all'astice, risotto agli scampi o al tartufo.
Solfiti: Contiene solfiti
Sede cantina: Via del Carmine, 2, 31020 Rai TV
Rajo è l’antico nome di Rai, frazione del comune di San Polo di Piave in provincia di Treviso. Qui la famiglia Cecchetto negli anni sessanta piantò le prime vigne, qui la terza generazione rappresenta oggi una realtà che esporta in decine di Paesi in tutto il mondo. Le più avanzate tecnologie convivono con profonde radici e tradizioni, alle quali i fratelli Cecchetto attingono quotidianamente come a una fonte preziosa, da cui partire per raggiungere i più ambiziosi traguardi. La Bellussera è una antica tecnica di viticoltura, sostenibile per l’ambiente e bellissima a vedersi, oggi pressochè in disuso per via degli onerosi costi di gestione, ma a Cà di Rajo amata e largamente utilizzata, anche per il Prosecco Doc Treviso Extra Dry, spumante fruttato e gradevolissimo, premiato più volte in competizioni e concorsi internazionali.
Simone, Alessio e Fabio Cecchetto sono i tre giovani titolari di Ca’ di Rajo, azienda agricola ubicata a Rai di San Polo di Piave, in provincia di Treviso. I tre fratelli portano avanti con competenza e determinazione l’attività fondata dal nonno, ed anche la sua battaglia in difesa della bellussera, antico metodo di coltivazione della vite che fu ideato nella zona di Treviso dai fratelli Bellussi a fine ottocento per contrastare il flagello della peronospera. Si tratta un sistema a raggi che si sviluppa a circa tre metri di altezza da terra, in cui i filari ricamano il terreno come un merletto e formano un decorativo monumento naturale. Metodo molto sostenibile, pur se economicamente impegnativo e per questo praticamente in via di estinzione. Cà di Rajo lo difende a spada tratta e lo impiega nei quindici ettari di vigneti coltivati a Raboso del Piave, Glera, Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon, Verduzzo, Merlot oltre al Manzoni Rosa 1.50 creato dal prof. Manzoni dall’impollinazione tra Traminer e Trebbiano, rarissimo autoctono che solo tre cantine producono e solo Cà di Rajo spumantizza. All’interno della tenuta troviamo la trecentesca chiesetta del Carmine e laTorre di Rai risalente al decimo secolo. Radici antiche e profonde tengono ben salda questa azienda dallo stile dinamico e contemporaneo, e costituiscono la vera ricchezza, storica e umana, da cui partire per raggiungere altissimi traguardi.