Sommarovina Valtellina Superiore Sassella DOCG 2020

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Disponibilità : Immediata
Uvaggio : 100% Nebbiolo
Gradazione : 13,50%
Anno : 2020
Formato : 0,75 LT
Temperatura Servizio : 16-18 gradi
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Regione: Lombardia

Formato: 0,75 LT

Anno: 2020

Gradazione: 13,50%

Temperatura Servizio: 16-18 gradi

Tempo Conservazione: Fino a 20 anni

Vinificazione: Raccolta manuale con accurata selezione dei grappoli, diraspatura e pigiatura delicate, fermentazione alcolica in acciaio con 15 giorni di macerazione sulle bucce. Fermentazione malolattica in fusti di rovere, dove il vino matura 12 mesi. Messa in bottiglia e ulteriore affinamento di 10 mesi prima della messa in vendita.

Uvaggio: 100% Nebbiolo

Abbinamento: Salumi e formaggi di montagna, primi e secondi a base di selvaggina e funghi con polenta.

Solfiti: Contiene solfiti

Sede cantina: Via Don Primo Lucchinetti, 63, 23020 Mese (SO)

Le uve arrivano esclusivamente dal vigneto Sommarovina, cru situato su un dosso roccioso nell’area del Valtellina Superiore Sassella. La vigna è la prima ad essere stata acquistata, nel 1996, da Mamete Prevostini, da quando è lui ad occuparsi della cantina fondata dal nonno, suo omonimo. Parliamo di un Nebbiolo che sorprende l’olfatto con copiosi profumi di frutti rossi e spezie delicate, e delizia il palato col suo gusto morbido, i tannini levigati, il piacevole finale minerale.

Nel primo dopoguerra Mamete Prevostini coltivava ortaggi, produceva vino, lavorava salumi e formaggi tra le montagne della Valtellina, e li offriva ai passanti. In questa sorta di primordiale agriturismo Mamete conservava i suoi prodotti nel crotto: una grotta naturale tra le rocce, in cui temperatura e umidità sono costanti.L’amore per la montagna e per il lavoro è fluito, come la cosa più naturale del mondo, dal nonno al figlio, e poi al nipote, il quale dagli anni 90 si occupa della cantina con la stessa dedizione, curando i vigneti come giardini, impegnandosi a preservare l’ambiente per consegnarlo integro alle future generazioni. I vini provengono da otto ettari di vigneti di proprietà e da dodici coltivati da viticoltori che hanno la medesima visione. Vini che si fregiano di essere “complessi, non complicati”, capaci di raccontare a tutti la bellezza della montagna e l’autenticità della sua gente. L’antico crotto custodisce oggi le migliori annate, ed è luogo intimo della memoria, dove aleggiano i ricordi di famiglia più cari.